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Natale 1993

Tra le sfavillanti vetrine viaggia l'irrealtà
Luccichii per una veste natalizia
per un domani ricco d'imprevisti
Diafano come pietra
viaggia il sogno di chi spera inutilmente
Echi che si perdono tra i fragori
Cime tinteggiate di rosa che lasciano il tempo che trovano
Sussulti d'una vita trascorsa
Mani in sospeso
tra fiumi di champagne per una notte magica
Tuoni e fulmini
Colline ed aride pianure falcate da segni
Risa gioiose
Cumuli di macerie d'un mondo vuoto
Negli androni un'idea di niente
Scoppiettanti squarci
d'un mondo che attende
che si ripeta il suo destino
Uomo oggi è la tua festa tendi la mano a chi
la vita ha dimenticato
Nel freddo anfratto d'un timido angolino il ghiaccio gela
le sue tenebre
Sento il respiro
d'un popolo sepolto che inneggia alla vita
Taci chitarra
non è ora di cantare
Il mio cuore spera
e la bontà sta già
preparando il suo cammino
Ma sugli stendardi della codardia sventola un'idea di felicità
Rendi Signore le menti più umili per una pace ormai prossima
Che sull'asfalto dei nostri cuori brilli una cometa
Che il sogno del povero viandante
si fossilizzi sui prati d'una dolce collina



natale 1993, poesia

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